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La Società Solferino e San Martino

Stemma della Società di Solferino e San MartinoCom'è noto la battaglia (o battaglie) di Solferino (comune in provincia di Mantova) e San Martino (della Battaglia situato nel Comune di Desenzano in provincia di Brescia) fu combattuta il 24 giugno del 1859. Fu un combattimento sanguinosissimo che vide impegnati almeno 235.000 soldati (Austriaci contro Francesi in quel di Solferino e contro Piemontesi a S. Martino) dalle 4 del mattino fino a sera su un fronte di molti chilometri. Ne morirono oltre 14.000, di cui 11.000 sul colpo, e la maggior parte fu sepolta direttamente nei campi di battaglia. La visione della carneficina ispirò Henry Dunant alla creazione della Croce Rossa.

La Società di Solferino e S. Martino fu promossa dal valtellinese Luigi Torelli (senatore e ministro a lui è dedicata la maggiore piazza di Solferino) e dal deputato mantovano Ippolito Cavriani per ricordare tutti i caduti. Nel 1869, scaduto il decennio e resosi possibile il disseppellimento dei cadaveri, quale prima missione furono eretti due Ossari, inaugurati il 26 giugno 1870 alla presenza dei rappresentanti delle tre Nazioni coinvolte. Nel 1870 fu istituita a Milano la Società, riconosciuta come Ente Morale con Regi Decreti del 20/4/1871 e del 15/7/1880, con il fine di «conservare e onorare la memoria dei caduti della battaglia». Per documentare, in generale, lo sforzo risorgimentale, si decise altresì di raccogliere i dati dei combattenti delle Guerre d'Indipendenza, dal 1848 al 1870, in quelle che si definirono le «sette campagne d'Italia». Si ricorse anzitutto agli archivi militari e furono inviate anche richieste circolari ai Comuni italiani; furono stilati, quindi, appositi elenchi in cui si riportarono cognome, nome, paternità, numero di matricola, grado, reparto e le campagne sostenute. Ai Soci fra i quali si contano privati cittadini ed enti pubblici, come la Deputazione Provinciale e la Giunta Municipale di Piacenza, veniva chiesta una quota annua e contributi straordinari per raggiungere le finalità meglio evidenziate nel nuovo statuto deliberato nel 1926. In esso si menzionava l'interesse a «migliorare le condizioni materiali dei combattenti di quelle guerre e delle loro famiglie», attraverso la costituzione di fondi speciali e di premi, oltre alla conservazione degli iniziali Ossari e delle Torri storiche. Infatti fra il 1880 e il 1893 fu costruita a S. Martino, sul colle nel 1859 conteso più volte, l'imponente Torre alta 74 metri, mentre a Solferino la Società acquistò e restaurò l'antica Rocca, alta 23 metri, del secolo XII che sorge sul colle più alto: entrambi i monumenti sono affiancati da Musei, realizzati nel 1931 e nel 1939, ultimo quello di S. Martino. Nel 1959 fu costruito a Solferino il Memoriale della Croce Rossa.

Proprio gli elenchi depositati a suo tempo presso la Torre di S. Martino della Battaglia (le Tabelle divise per province e per comuni contenenti circa 680.000 nomi) sono serviti come punto di partenza per l'esame dei Piacentini (circa 7.000 di cui 1.900 del capoluogo) partecipanti alle Guerre risorgimentali. I dati furono senz'altro rilevati sul finire dell'Ottocento dopo l'anno 1885, in quanto viene riportato il Comune di Borgonure che sussisté, come diversa intitolazione del Comune di Bettola (Borgo S. Giovanni), solo dal 1881 al 1885. La Società Solferino e San Martino, che nel 1871 aveva eletto la sede a Padova e l'Ufficio di Propaganda a Brescia, ha ora sede in San Martino della Battaglia (Desenzano sul Garda, BS) e «vuole essere centro propulsore di quei valori e ideali che fecero il Risorgimento della Patria» come recita il nuovo Statuto approvato nel 2007.