Piacenza nel Risorgimento

Monumenti dedicati a Piacenza ad alcuni personaggi di spicco del Risorgimento

Il monumento a Gian Domenico Romagnosi fu commissionato dal Comune allo scultore Cristoforo Marzaroli entro il 1866. Non fu mai inaugurato ufficialmente (forse per evitare eventuali dissensi e disordini, visto che Romagnosi per la Chiesa era in odore di eresia), ma fu scoperto furtivamente nella notte del 18 Novembre 1867, grazie forse al gesto di un popolano. La statua, trasferita nel cortile della scuola Alberoni durante la costruzione del Terzo Lotto (1958), fu ricollocata nel punto ove ora si trova nel 1966, per iniziativa della Famiglia Piasintëina.

A Pietro Gioia è dedicato un monumento in S. Francesco, tempio dove egli proclamò l'annessione di Piacenza al Piemonte nel 1848 e dove furono celebrate per lui solenni esequie il 20 Luglio 1865. Un busto di marmo, opera dello scultore Vittoriano Ferraro, fu inaugurato il 30 Ottobre 1949 nell'atrio della Biblioteca Comunale.

Il monumento ad Angelo Genocchi è un busto bronzeo opera di Oreste Labò, inaugurato una prima volta nel 1902 nell'atrio della Biblioteca Comunale e di nuovo inaugurato nel 1938 presso i Giardini Margherita.

Il monumento a Pio IX fu realizzato grazie ad una sottoscrizione voluta dal Vescovo Scalabrini, che a Pio IX era legato da amicizia; il Papa aveva cara Piacenza anche perché Crema, la città dove risiedeva la sua famiglia, apparteneva alla Diocesi piacentina. La statua, opera del senese Dupré, fu inaugurata il 29 Maggio 1880 in Duomo nella navata sinistra e fu poi collocata all'esterno del fianco sinistro della Basilica.

Il monumento a Mazzini è un busto opera di Enrico Astorri, realizzato nel 1889, posto in un tempietto presso i Giardini Margherita e ora al Museo del Risorgimento della nostra città.

Il monumento a Garibaldi, anch'esso opera di Astorri, inaugurato nel Giugno del 1889 e collocato nei Giardini Margherita sotto la statua del Garibaldino. A Piacenza era attiva con sede in via S. Giovanni 12 la Società Garibaldi dei Reduci delle Patrie Battaglie.

*****

Alcuni interventi urbanistici segnano Piacenza come città appartenente all'Italia libera e unita.

Nel 1861 è costruito il primo ponte di legno sul fiume Po.
Si registra nel triennio 1857-59 un intensificarsi dei progetti di modifiche e restauri di Palazzo Gotico. Nella seduta del Consiglio Comunale del Novembre 1860 l'allora Sindaco conte Faustino Perletti, nella imminenza del trasferimento delle carceri in S. Lorenzo, fa approvare il progetto di restauro generale del Palazzo. Entro il 1863 sono realizzati i seguenti interventi: restauro dello scalone, copertura del tetto, riforma della torretta nord-est, demolizione della torre campanaria al centro, ricostruzione della merlatura. Sono sistemate ora sotto i portici del Palazzo, lato est, le lapidi dei caduti nei combattimenti del 1848-49 e 60-61, accanto a quelle dei caduti nella guerra ad Abba Garima (1896), nella guerra libica e nella Grande Guerra del 1915-18.