La mobilitazione piacentina nei conteggi del Distretto Militare (1915-1918)

Gli anni di Guerra 1916

Al 1° gennaio 1916 la Forza dell’Esercito Permanente era composta da 15 ufficiali e da 762 militari di truppa (di 1 ͣ categoria dal 1886 al 1895 e di 2 ͣ categoria dal 1888 al 1897), la Milizia Mobile conta 4 ufficiali e 226 fra caporali e soldati; infine la Milizia Territoriale assommava 8.576 unità di truppa. Praticamente tutti questi si trovano sotto le armi, solo poche unità in congedo illimitato. Dal 7 gennaio, con decreti luogotenenziali pubblicati sul Giornale Militare, furono effettuate alcune chiamate rivolte a militari in congedo illimitato di varie classi (dal 1881 al 1891) ascritti a reparti particolari, soprattutto artiglieri, pontieri, lagunari, lancieri, cavalleggeri, minatori. Questi richiamati si presentarono a centri di mobilitazione diversi e di loro non si conosce il numero e la composizione territoriale. Un numero più cospicuo di militari fu vagliato invece dal Distretto Militare e i dati furono riportati in sintesi. Da 16 gennaio, invece, i riformati nati negli anni dal 1886 al 1891 furono sottoposti, a meno che non l'avessero già subita, a nuova visita presso i Consigli di leva o, se residenti all'estero, presso i Consolati. Per l'occasione, a questi ultimi si sospendeva temporaneamente il passaporto. Il 1° agosto furono chiamati a nuova visita i riformati delle classi 1892, 1893 e 1894 che non fossero già stati precettati. Contemporaneamente si richiamarono 441 militari della 3 ͣ categoria nati nel 1879. Si decideva altresì che le operazioni di leva per la classe 1897 si iniziassero nel corrente anno e che il 24 aprile si chiudesse la leva nella classe 1896. Il 30 marzo poi si procedeva a nuove visite dei riformati nati dal 1882 al 1885 e nel 1895. Ma non era finita: il 16 aprile si passava ai riformati delle classi della leva di mare dal 1889 al 1894. In tal modo un grande numero di ex riformati (2.776 appartenenti alle classi 1886-1894) fu trasformato in reclute avviate dal Distretto ai diversi reparti. Nel mese di giugno vi fu infatti un'altra ingente chiamata alle armi riguardante 1.936 reclute precedentemente riformate (classi dal 1882 fino al 1895), a cui si aggiunsero 935 militari di 3 ͣ categoria nati del 1882 e 1883. In settembre si passò alle reclute del 1897. Ne furono arruolate 2.586 e se ne presentarono 100 in meno poiché si sospese, fra i residenti all’estero, la chiamata di coloro che abitavano in alcuni Paesi fra cui Scandinavia, Danimarca, Russia, Romania, Bulgaria, Persia, Giappone, Cina, Siam, Messico, Colombia, Australia, ecc. Il 1° ottobre si decise addirittura di chiamare «a nuova visita i riformati nati degli anni» dal 1876 al 1881 eccetto coloro «le cui infermità erano da ritenersi insanabili».(1). Non solo, fu revocata la sospensione alla presentazione alle armi a coloro che risiedevano in Romania, Russia, Svezia e Norvegia. Ormai c’era bisogno di ampliare e rinfoltire i quadri dell’esercito; il Ministro della Guerra Morrone sospendeva ogni invio in congedo assoluto così come il passaggio alla Milizia Mobile o Territoriale. Anzi, all’esercito permanente sono aggiunte le classi del 1896 e 1897 ascritte alla 1 ͣ e 2ͣ categoria e alla milizia territoriale le stesse classi della 3ͣ categoria. Il comandante commenta che tutte le chiamate si svolsero regolarmente nonostante l’avvicendamento del personale del Distretto avvenuto nell’agosto. Si mostra abbastanza soddisfatto del numero dei richiamati (dai nostri conti sarebbero 12.947) e del fatto che quello dei «mancanti» fosse di circa 1.350; i dispensati dal servizio e i comandati presso gli stabilimenti militari ed ausiliari furono 1.731(2). Alla fine sembrerebbe che nel corso dell’anno il Distretto abbia assegnato al fronte o alle retrovie circa 13.000 uomini fra esercito di campagna e milizia territoriale. A conferma del coinvolgimento bellico ormai di molte classi, si formarono presso il Distretto di Piacenza tre Battaglioni di Milizia territoriale (70°, 71°, 72°) e 33 Centurie che, dopo un periodo di addestramento in varie città, furono trasferiti in zona di guerra.

Elenco degli arruolati nel 1916 in formato PDF (3163 Kb)


Note

(1) Si legga cosa scrive a questo proposito Claudio Lamioni in La documentazione dell'Ufficio di Leva di Firenze. Classi di nascita 1842-1939, in «Rassegna degli Archivi di Stato», n.s., III (2007), 2, p. 253-300 , alle pp. 264-265: «Un'osservazione particolare meritano, a questo punto, le liste di leva compilate tra il 1915 ed il 1917 e relative alle classi di nascita dal 1874 al 1899. L'esigenza di alimentare l'immane crogiuolo della Guerra mondiale portò non solo al richiamo e alla mobilitazione di molte classi, ma anche all'estensione dell'arruolamento a categorie e a individui ordinariamente esclusi o esentati; ciò fu reso possibile da varie disposizioni, ora estensive, ora restrittive delle normative in vigore. Così, diversi decreti imposero la revisione dei riformati appartenenti a varie classi, cominciando da quelle più recenti (cioè dai più giovani); altri ridussero la statura minima richiesta per il servizio; venne ogni volta modificato, con decreto ministeriale, il regolamento di sanità militare nella parte delle « imperfezioni e infermità » inabilitanti. Il continuo inasprirsi cioè il ridursi delle condizioni di riforma aveva la conseguenza (peraltro evocata espressamente dalle norme) di richiamare a nuova visita anche i soggetti appena scartati nei precedenti richiami: una sorta di effetto cumulativo che non prevedeva scampo. I decreti furono emanati a iniziare dall'agosto 1915, ma gli interventi più massicci si concentrarono nel 1916 e nel 1917, gli anni più tragici della guerra...»;
 (2) Fra i commenti si legge che «il morale dei richiamati si mantenne sempre alto ed elevato ai fini della santa causa e nemmeno alcun segno di malcontento si riscontrò nei richiamati pure di classi anziane e perciò più legati alla famiglia».