Glossario: le parole della guerra

Nel Glossario sono spiegate le parole che furono usate prevalentemente in tempo di guerra o nel gergo militare e che non sono, quindi, di immediata comprensione. Di tanti termini viene fornita anche l'etimologia per comprendere appieno il significato della parola.

Arruolare significa reclutare, chiamare alle armi dal francese enrôler, derivato da rôle ‘ruolo' dal latino rotulu(m) ‘foglio arrotolato', usato come registro. Tra i significati di ruolo, infatti, figura anche quello di elenco di persone redatto nelle più varie organizzazioni a fini amministrativi.

Censura è il controllo preventivo compiuto da un'autorità delle opere da diffondere o da rappresentare in pubblico per accertare che non offendano lo Stato, la religione, la morale; in particolari situazioni, ad es. lo stato di guerra la censura può essere applicata anche alla corrispondenza.

Classe: indica l'insieme dei soldati una stessa leva, che avveniva, in genere, per anno di nascita. Il termine è una voce dotta, che si rifà al latino classe(m), il gruppo in cui era diviso il popolo romano.

Congedo è la cessazione del servizio militare. La parola deriva dall'antico francese congiet, dal latino commiatum, commiato.

Esercito indica il complesso delle forze armate di uno Stato, in particolare le forze terrestri. La parola deriva dal latino exercitu(m), participio passato del verbo exercēre, che in origine significava esercizio, poi esercizio militare. Solo nel corso del Trecento, la parola acquisisce il significato odierno. Nonostante le differenze, in tutti gli eserciti ci sono alcune costanti fondamentali: la struttura gerarchica o piramidale (la massa delle truppe è divisa in unità e in sotto unità, con un comandante che comanda ciascuna unità e i comandanti delle unità componenti la sua, fino ad un comandante in capo di tutto l'esercito); la disciplina e l'obbedienza agli ordini come valori fondamentali.

Fronte: nel linguaggio bellico indica il settore delle operazioni di guerra. Un significato precedente del termine rimanda alla linea lungo la quale le forze belligeranti contrapposte si fronteggiano o sono a contatto. Nella Prima guerra mondiale si cominciò ad usare in questo senso il termine al maschile, al posto del corretto la fronte.

Grado: in ambito militare o civile indica la posizione e le attribuzioni relative al posto occupato dal singolo in un ordinamento gerarchico. Il termine deriva dal latino gradu(m) gradino.

Guerra è una situazione di grave contrasto o dissidio fra Stati, che si tenta di risolvere con l'uso delle armi. Il termine deriva dalla voce germanica werra ‘mischia' e sostituì la corrispondente voce latina bellum, che rimase in uso soprattutto negli aggettivi (es. bellico, belligerante ecc.).

Guerra mondiale: guerra a cui partecipano le maggiori potenze del mondo. La voce comparve per la prima volta sui giornali italiani nel 1914.

Interventismo: movimento d'opinione italiano a favore dell'intervento dell'Italia nella Prima guerra mondiale a fianco dell'Intesa (Francia, Gran Bretagna, Russia). Fra l'autunno 1914 e il maggio 1915, vari gruppi politici, minoritari nel paese ma molto attivi sul piano della propaganda, mossi da convinzioni ideologiche e da obiettivi diversi, si trovarono uniti nel reclamare sulle piazze la partecipazione al conflitto, nonostante l'atteggiamento neutralista di buona parte dello schieramento parlamentare, dall'ala liberale giolittiana alla componente cattolica e al Partito socialista italiano.

Lapide deriva dal latino lapide(m) pietra e nel significato comune indica la pietra o la lastra che copre la tomba; può significare anche pietra sulla quale è scolpita un'iscrizione.

Leva: la parola deriva da levare, che anticamente aveva anche il significato di ‘arruolare', indica il complesso delle operazioni svolte per la chiamata alle armi di una classe.

Manicomio: il termine, ormai in disuso, indica l'ospedale psichiatrico ed è formato da due elementi di origine greca: mania ‘pazzia' e kom ‘curare'.

Militare è un aggettivo derivato dal sostantivo latino milite(m) soldato.

Monumento deriva dal latino monumentum, "ricordo", da monère, "ricordare" e indica un'opera architettonica di grande valore artistico e storico. Il termine in origine era utilizzato solamente per le strutture che commemoravano un personaggio storico o un avvenimento, mentre per estensione oggi il significato comprende non solo tutte le costruzioni storiche di una città o di un Paese, ma indica anche luoghi naturali di straordinaria bellezza o interesse scientifico.

Neutralismo deriva dal latino netru(m) nessuno dei due: dottrina o comportamento che tende a difendere e a mantenere una condizione di neutralità, cioè dichiarata estraneità, tra due parti in conflitto. In particolare il termine, contrapposto a interventismo, venne utilizzato per indicare l'atteggiamento di coloro che allo scoppio del primo conflitto mondiale erano contrarî all'entrata in guerra dell'Italia.

Patriottismo deriva dalla voce dotta del latino tardo patriota(m), che è mutuata sul greco pátrios 'dei padri, patrio'. La voce assume il significato di 'amante della patria' nel Settecento su modello del francese patriote.

Piastrino: il piastrino di riconoscimento era un astuccio di metallo che si portava cucito nella parte interna della giubba, «a sinistra, tra la prima e la seconda asola», e dentro c'era una listarella di carta con il nome, la classe e la categoria del soldato. Serviva a riconoscere i morti sul campo di battaglia, ai quali si toglieva.

Propaganda deriva dal verbo italiano propagare (dal latino pro davanti, lontano+pagare piantare, fissare, consolidare), che significa moltiplicare per via di riproduzione, e, in senso figurato, spandere, estendere, diffondere. Indica l'attività volta a persuadere il maggior numero di persone della bontà di idee o ideologie anche con la diffusione di informazioni, vere o false, per sostenere un'azione.

Reduce: chi torna dopo un'assenza prolungata dovuta a guerra, viaggi, avventure, traversie. La parola deriva dal latino reduce(m) ‘ricondotto', ‘che è di ritorno'.

Soldato: anticamente il termine indicava chi esercitava a pagamento il mestiere delle armi; in seguito finì per indicare genericamente l'uomo di truppa, il gradino più basso della gerarchia militare. La parola, propriamente, è il participio passato di un antico verbo soldare ‘assoldare' che rimanda al fatto che i primi soldati erano mercenari.

Stato Maggiore: nelle forze armate indica il corpo di ufficiali al vertice delle grandi unità, con funzioni di coordinamento alle dipendenze di un capo dell'Esercito ente di suprema direzione dell'Esercito.

Trincea: opera di fortificazione campale composta da un fosso, con parapetto rivolto verso il nemico, usata a protezione delle truppe. Deriva dal francese antico tranchée ‘fossato'.

Zona di guerra: zona dove si svolgono le operazioni belliche.