I gradi dell’esercito. Gerarchia e significato

Il grado più basso nella gerarchia militare è il soldato; l'etimologia è semplice e si può facilmente ricondurre a qualcuno che è stato assoldato: al soldo di. Il soldato è anche identificato generalmente con la parola militare o più correttamente milite, uno di mille poiché mille era il numero delle prime unità tattiche dell'esercito romano.

Proseguendo nella gerarchia incontriamo il caporale, dal latino corpus corporis e dai suoi derivati corporale nel senso di incorporare e  arruolare, in tale accezione si spiega il compito di "arruolatore" di giovani disposti a intraprendere la carriera delle armi. Il caporale si occupa anche dell'addestramento delle reclute. Egli è detto anche graduato di truppa come il grado immediatamente superiore, il caporale maggiore, che ha funzione di coordinamento tra la truppa e i sottufficiali.

Grado di sergenteIl sergente, il sergente maggiore e il maresciallo vengono generalmente chiamati sottufficiali e sono inquadrati tra la truppa e gli ufficiali. Il grado di sergente è sicuramente quello più ricco di significati, nel medioevo era considerato come il coordinatore di un gruppo di scudieri e come tale veniva identificato come il signore di molta gente. Nella forma del participio presente del verbo servire, serviente, assume un significato diverso. Altri scompongono il termine in serra gente, incarico dato a uomini d'ala, negli schieramenti di fanteria, al fine di impedire lo sbandamento delle fila sotto l'urto del nemico; in effetti il ruolo di tale grado è proprio quello di tenere unito il reparto e di inquadrarlo come forza.

Il maresciallo entra nella categoria dei sottufficiali o "bassi ufficiali" fin dall'ordinamento della cavalleria piemontese cinquecentesca di Emanuele Filiberto: marechal de logis poi tradotto in maresciallo d'alloggio,  sostituito dal termine francese furrier (furiere) quando viene identificato nell'esercito piemontese, come addetto al foraggio o come precursore, cioè colui che giungendo per primo in un luogo organizza la sistemazione logistica del reparto. La categoria dei marescialli, come sottufficiali, entra nell'esercito italiano, con spiccato orientamento logistico/amministrativo, nel 1903 in sostituzione dei furieri e si ordinano in tre livelli: di compagnia, di battaglione e di reggimento equivalenti a maresciallo ordinario, maresciallo capo e maresciallo maggiore, stabilizzati al di sopra dei sergenti. Nel 1916, sempre nella categoria marescialli, viene creato un grado nuovo ed unico nel suo genere: l'aiutante di battaglia, superiore a tutti i marescialli.

Gli ufficiali, categoria di grado superiore a quello dei  sottufficiali, si distinguono in ufficiali inferiori (sottotenente, tenente e capitano),  in ufficiali superiori (maggiore, tenente colonnello, colonnello) e in ufficiali generali (generale di brigata, generale di divisione e generale di corpo d'armata). Il grado di tenente risale al 1700 e nasce dall'esigenza di tenere il comando in caso di necessità, in luogo del grado superiore, ad esempio in luogo del capitano che è il grado successivo. Il tenente ha un vice che è il sottotenente, il grado più basso che viene dato agli aspiranti ufficiali non appena questi hanno terminato l'accademia. Nel caso della Prima Guerra Mondiale molti aspiranti furono promossi al grado di sottotenente ancor prima di terminare i corsi perché gli ufficiali impegnati in combattimento non erano sufficienti.

Grado di capitanoIl capitano è uno degli ufficiali inferiori più importanti ed è probabilmente fra i gradi più antichi degli eserciti di tutto il mondo. Il suo significato discende dal latino caput capitis, a sua volta seguito da capitanum e dal tardo latino capitaneus: colui che si distingue per grandezza, inteso anche come capo di una schiera. Il grado di maggiore è al primo gradino degli ufficiali superiori,  sicuramente nasce dal capitano che veniva inquadrato come l'ufficiale inferiore più anziano del reparto. Maggiore dunque era soltanto l'aggettivo per il capitano più anziano dell'unità; strada facendo si è reso autonomo diventando un grado a sé.

Il tenente colonnello venne creato verso la fine del 1700 come grado in luogo del colonnello, così come fu per il luogotenente capitano abbreviato poi a tenente. Venne chiamato luogotenente colonnello e ridotto per brevità a tenente colonnello.

Grado di colonnelloLa scala gerarchica degli ufficiali superiori si conclude con il grado di colonnello, anch'esso, come il capitano, tra i più antichi, stabili e importanti. Nel Piemonte del 1566 con la parola colonnello si intendeva un'unità formata da sei compagnie composte da più centurie e squadre armate; in Francia il termine colonnello si alternò a quello di maestro di campo. Come il capitano, che generò due gradi (il tenente immediatamente inferiore e il maggiore immediatamente superiore), anche il colonnello ne generò due: il tenente colonnello (suo vice) e il colonnello brigadiere (creato appositamente per la Grande Guerra) che aveva incarichi da generale di brigata. Il generale chiude la gerarchia militare ed è il grado più alto suddiviso in tre figure: generale di brigata, generale di divisione e generale di corpo d'armata. Durante la Grande Guerra l'improvviso aumento di unità costituite a seguito della mobilitazione portò alla necessità di assegnare il comando di una brigata anche ai colonnelli non ancora promossi. Per costoro nacque il grado di colonnello brigadiere, sorta di gradino intermedio fra gli ufficiali superiori e gli ufficiali generali. Normalizzata la situazione, il grado sarà abolito dopo il primo anno di guerra.


Grado di capitano di fregataPer quanto riguarda ancora gli ufficiali, in marina per esempio, i capitani sostituiscono quasi tutti i gradi, infatti se nell'esercito abbiamo il maggiore, il tenente colonnello, il colonnello, etc., nelle forze armate di mare gli equivalenti sono: il capitano di corvetta, il capitano di fregata e il capitano di vascello, gradi che vengono assegnati in base al comando dei natanti, una corvetta, una fregata o un vascello. Nella marina d'origine anglosassone, quella che nell'esercito è una semplice qualifica, cioè che chiunque al comando di pochi uomini può ottenere, al di là del grado, è un vero e proprio grado:  comandante. Il commander infatti è il comandante, cioè, equiparato all'Italia, è il capitano di fregata; spesso il capitano di corvetta è anche chiamato tenente comandate.


(Enzo Latronico)