La mobilitazione piacentina nei conteggi del Distretto Militare (1915-1918)

Gli anni di Guerra 1917

All’inizio del 1917 il prospetto riepilogativo della forza a disposizione è praticamente in bianco ed è annotato che le classi dell’Esercito Permanente (1882-1900), della Milizia Mobile (1882-1885) e di quella volontaria (1876-1881) «si trovano tutte sotto le armi e in forza ai depositi di mobilitazione». Si contano in servizio attivo solo 3 ufficiali appartenenti all’Esercito Permanente. Le misure adottate erano sempre più stringenti: le classi 1895-1898 di 2 ͣ categoria sono trattenute alle armi oltre il sesto mese; fu emanato l’ordine di incorporazione dei giovani nati nel 1898 e 1899; si procedette al riesame dei riformati del 1896 e perfino dei «riformati per deficienza di statura» degli anni dal 1889 al 1898. Alla metà dell’anno si deliberò che i militari di leva di 1 ͣ categoria sarebbero stati trattenuti altresì oltre la ferma di due anni (ciò valeva per i nati del 1896 e 1897); ancora, per ingrossare le fila delle retrovie e spostare da lì truppe per il fronte, si riesaminarono i riformati per statura delle classi 1876-1888, quindi i già riformati o rivedibili della leva dal 1874 al 1899 a cui si aggiunsero i già designati ai servizi sedentari; infine si arrivò ai residenti all’estero riformati (1874-1899) o rivedibili (1899). Alla fine sembrerebbe che, nel corso dell’anno, il Distretto sia riuscito ad assegnare al fronte o alle retrovie circa 9.500 uomini. Il Distretto amministrava quattro Battaglioni di Milizia territoriale (3 in zona di guerra) e 35 Centurie, ridotte di 10 «durante il ripiegamento dell’ottobre e novembre 1917» ovvero durante la battaglia di Caporetto, o dodicesima battaglia dell'Isonzo (24 ottobre-12 novembre 1917).

Elenco degli arruolati nel 1917-1918, PDF (674 Kb)