La mobilitazione piacentina nei conteggi del Distretto Militare (1915-1918)

Gli anni di Guerra 1918

Nel 1918 si avvicenderarono tre comandanti di distretto. La forza totale dell’esercito anche nel 1918 era sotto le armi o comunque in mobilitazione. Risultavano appartenere all’Esercito Permanente le classi dal 1885 al 1900, alla Milizia Mobile quelle dal 1882 al 1884, alla Milizia territoriale quelle dal 1876 al 1881. È l’ultimo anno, quello della ripresa e della vittoria, l’esercito italiano nel corso del conflitto ha toccato i due milioni di arruolati schierati in prima linea e ora i Consigli di leva, per affrontare i mesi entranti, chiamarono a nuova visita riformati e rivedibili fra i nati dal 1874 al 1899 e anticiparono la visita dei residenti in Francia e Inghilterra. Reclute e militari furono assegnati, a seconda dell’idoneità, alla Milizia Territoriale o a reparti di supporto; tuttavia non vengono indicate le quantità. Fra le poche dispense ammesse molto comune è quella legata ai lavori agricoli ovvero l’appartenenza «ad aziende agricole a conduzione famigliare rimaste prive di ogni altro uomo valido dai 18 ai 55 anni». Nel dicembre del 1917 si era giunti alla revoca di tutte le dispense e di tutti gli esoneri, mentre si inviavano in zona di guerra i militari nati dopo il 1892. Il Distretto annota che, in base ad accordi bilaterali, renitenti o disertori residenti in Inghilterra avrebbero potuto svolgere servizio nell’esercito di Oltremanica; gli aderenti furono pochi e la maggior parte rispose alla chiamata venendo in patria (1)

 Fu chiusa la classe 1889 e il 25 gennaio fu aperta la sessione di leva sulla classe 1900. Le operazioni al solito furono eseguite dai Consigli di Piacenza, Fiorenzuola e Bobbio e portarono all’arruolamento di ben 2.727 uomini, più 30 a disposizione negli stabilimenti militari, su un totale di 2.832 presentatisi. Non solo, entro il 31 marzo dovettero presentarsi ai Carabinieri per un controllo i militari in licenza di convalescenza. Fu prorogato al 31 agosto, dal 30 giugno 1917, il termine utile per la presentazione alle armi dei residenti «in paesi di oltre oceano». Nella 1 ͣ categoria furono arruolati anche 4 militari provenienti dalla leva di mare (che seguiva un iter diverso e faceva perno sulle città costiere) i quali, tuttavia, furono posti in congedo illimitato «siccome Capitani di lungo corso e macchinisti navali». Fu trattenuta ancora la classe 1896 alla quale scadevano i due anni di ferma. Fu impedito d’ora in poi l’arruolamento dei volontari finora ammesso e fu rescissa la ferma per i volontari che non avevano l’obbligo di leva. Non si rileva l’entità degli arruolati nel 1918 che, oltre alle reclute del 1900, comprese ancora riformati e rivedibili, tuttavia si può supporre che furono circa 3.000. L’annata si chiudeva con l’evidenza della progressiva smobilitazione. Infatti, dal 4 novembre, giorno della vittoria, venivano emanate le circolari per l’invio in licenza illimitata dei nati dal 1874 al 1884, fatta eccezione per automobilisti, raffermati e condannati con procedimento ed espiazione della pena sospesi. Indi furono prosciolti coloro che avevano raggiunto il 39° anno d’età (classi 1874-1879) e furono sciolti i Battaglioni di M.T. e le Centurie amministrati dal Distretto piacentino.

Elenco degli arruolati nel 1917-1918, PDF (674 Kb) 


Note

(1)  A questo proposito si reputa che alla guerra presero parte circa 300.000 rimpatriati dall'estero di cui oltre la metà (155.000) provenienti dalle Americhe.