Piacenza, già Ducato farnesiano e borbonico, è chiamata la Primogenita perché fu la prima a chiedere a Carlo Alberto l’annessione al Regno Sardo.
Il sito “Piacenza Primogenita“, aperto nel 2011 in occasione del 150° dell’Unità d’Italia a cura dell’Archivio di Stato di Piacenza, attraverso gli avvenimenti storici salienti e le rievocazioni locali fatte in alcune date rilevanti (il cinquantesimo e il centesimo dell’Unità, il centesimo dal primo plebiscito del 1848), con una rassegna di luoghi e personaggi notevoli, nonché con la pubblicazione di strumenti informativi (documenti, banche dati, schede, bibliografie e altro) intendeva essere uno strumento agevole per mettere in luce il contributo della popolazione piacentina all’epopea risorgimentale, cioè dal 1848 al 1870, anno dell’occupazione di Roma, arrivando a comprendere anche la cosiddetta Grande Guerra, considerata la quarta guerra per l’indipendenza.
Successivamente nel 2015, in occasione del “Centenario della Grande Guerra“, il sito è stato arricchito di una sezione specifica in cui fra i tanti contributi è possibile consultare la banca dati Diamo un volto ai caduti piacentini dove oltre ai nomi dei piacentini caduti nella Grande Guerra è possibile vederne anche i volti in fotografie spesso scattate prima della partenza che, come diceva Walter Benjamin in L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, “sono la registrazione di un istante di realtà” e ci costringono prepotentemente a riflettere sulle possibilità perdute di queste giovani vite stroncate dalla guerra.
Negli anni successivi il sito si è arricchito delle banche dati relative alle rubriche dei fogli matricolari, alle rubriche degli ospedaletti da campo, che nella Prima Guerra mondiale dipendevano dall’ospedale militare di Piacenza, 4° sezione di Sanità, e nel 2023 è stata pubblicata la banca dati del Ricompart, che contiene i nominativi di coloro che chiesero il riconoscimento del loro impegno durante la Resistenza.