Note archivistiche

L’archivio Ricompart è il frutto del lavoro delle Commissioni regionali istituite con il decreto legislativo luogotenenziale n. 518 del 21 agosto 1945; nel nostro caso delle 11 Commissioni regionali risultano Piemonte, Lombardia, Triveneto, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Campania, oltre naturalmente all’Emilia-Romagna, alle quali si aggiungono la Commissione Estero e la Commissione di secondo grado, che decideva sui ricorsi e sulle proposte di ricompensa al valore. Le competenze sull’attività delle Commissioni, inizialmente attribuite al Ministero dell'assistenza post-bellica (1945-1947), passarono poi alla Presidenza del Consiglio dei ministri (1947-1965), e infine al Ministero della difesa (1968-1994.

Secondo il decreto del 1945 le domande per il riconoscimento delle qualifiche partigiane (partigiano combattente, caduto per la lotta di liberazione, mutilato o invalido per la lotta di liberazione, e patriota, per tutti coloro che, pur avendo i requisiti previsti per essere partigiano combattente, avevano militato nelle formazioni partigiane o collaborato con esse per un periodo inferiore ai tre mesi) dovevano essere presentate alle Commissioni locali entro il 12 marzo 1946; per coloro che si trovavano all’estero, le domande dovevano essere consegnate entro sei mesi dal momento del rientro in patria. Esaminate le pratiche, le Commissioni rendevano pubblici gli elenchi dei partigiani riconosciuti; trascorso un mese senza che fosse stato inoltrato alcun reclamo, le qualifiche diventavano definitive e certificate. Se, viceversa, la Commissione locale esprimeva un parere negativo sul riconoscimento o questo veniva contestato da terzi, era previsto il ricorso da parte degli interessati alla Commissione di secondo grado.
L’archivio delle Commissioni regionali, al momento della loro soppressione, fu trasferito a Roma, dove a occuparsene fu il Servizio Commissioni riconoscimento qualifiche partigiani presso il Sottosegretariato per l’assistenza ai reduci e ai partigiani della Presidenza del Consiglio dei ministri, e successivamente la Commissione unica nazionale, istituita con l. 28 marzo 1968, n. 341, con sede a Roma, posta sotto l’egida del Ministero della difesa. Nel contempo venne confermata la Commissione di secondo grado, per i ricorsi e le ricompense al valore (che decideva inappellabilmente).
A garanzia del rigore del procedimento, erano previste pene gravi per coloro che, chiamati a testimoniare nelle fasi istruttorie, avessero dichiarato il falso, punibili, oltre che ai sensi del Codice penale, anche con la revoca della qualifica di partigiano o di patriota.

Per quanto riguarda Parma le buste sono 6: due buste sono relative alle donne partigiane e quattro buste riguardano gli uomini partigiani. Per quanto riguarda Piacenza le buste sono 21: tre buste sono relative alle donne partigiane e 18 buste riguardano gli uomini partigiani. In totale tra Piacenza e Parma ci sono 4218 schede. L’età media degli uomini è di 25 anni, dalla classe 1878 alla classe 1935. Due partigiani hanno meno di 12 anni, di cui Eugenio Mazzocchi di 8 anni è il più giovane partigiano caduto in Italia.

Le donne hanno un’età media di 26 anni, dalla classe 1895 al 1932; ben 12 su 234 hanno ottenuto la croce al merito al valor militare.

All’interno delle buste sono stati campionati alcuni fascicoli personali. In quasi tutti i fascicoli, intestati nominalmente – anche ai partigiani irreperibili, ad es. per Piacenza Barbieri Carlo – sono presenti le schede di «Riconoscimento qualifiche gerarchiche partigiane» compilate dalla «Commissione Regionale Riconoscimento Qualifica Partigiani e Patrioti Emilia Romagna della Presidenza del Consiglio dei Ministri». I fascicoli contengono documenti provenienti dagli uffici di leva dei comuni comprovanti l’effettiva iscrizione nelle liste di leva, dei distretti militari delle diverse province di provenienza, di diverse commissioni – ad es. Commissione liquidatrice prigionieri e reduci, Commissione assistenza post-bellica, Commissione Interrogatrice Reduci dalla Prigionia – che servono a ricostruire l’attività dei militari o dei civili dopo l’8 settembre 1943. Sono contenuti anche fogli di conti per il conteggio della pensione. In certi fascicoli sono contenuti – in copia – certificati di permanenza in carcere, per coloro che hanno combattuto all’estero nelle brigate oltreconfine, specialmente in Jugoslavia, sono presenti dichiarazioni integrative.

Abbreviazioni


B. = busta

Brg. = Brigata

Btg. = Battaglione

c., cc. = carta,-e

Com.do = Comando

com.te = comandante

Comm. Reg. = Commissione Regionale

comm.rio = commissario

ctrl. = Controllare

Dich. = Dichiarazione

Dich. Def. Qual. Ger. = Dichiarazione definitive qualifica gerarchica

Dipl. = Diploma

dist. = distaccamento

Div. = Divisione

EE = errore evidente

F. Not. Var. matr. = Foglio Notizie variazioni matricolari

g. R. Es. grado = Regio Esercito

Inc. Org. = Incarichi organizzativi

Int. = Integrativa

Ispett./Isp. Sett. = Ispettore Settore

ms., mms. = Manoscritto,-i

n.d. = dato non disponibile

p.c./part. comb. = partigiano combattente

p/p. = partigiano

Pers. = Personale

Qual. Part. = Qualifica partigiana

s.d. = senza data

s.l. = senza luogo

Sch. = Scheda

Serv. = Servizio

Specchio Dim. = Specchio dimostrativo assegni

Tratt. Econ.= Trattamento Economico

V. = vice

V.M. = Valore Militare


Acronimi


ANPI = Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

CUMER = Comando Unico Militare Emilia Romagna

ELAS = Esercito Popolare di liberazione greco (Ελληνικός Λαϊκός Απελευθερωτικός Στρατός)

ENLA = Esercito Popolare di liberazione albanese

EPLJ = Esercito Popolare di liberazione iugoslavo

FF.AA. = Forze Armate

FFI = Forze Interne Francesi (Forces Francaises de l’Interieur)

GAP = Gruppi di Azione Patriottica

GL = Giustizia e Libertà

SAP = Squadre di Azione Patriottica


Scansioni


I file delle scansioni relative ai sottofascicoli sono state identificate con la convenzione:

AS-PC_Ricompart_Cognome Nome

In caso di omonimia è inserito “di/fu [nome del padre]”; se l’omonimia prosegue viene aggiunto “e di [cognome della madre nome della madre]”